uscire dalla grottaIn questo articolo ti racconto come ho fatto a passare da uno stato illusorio, statico e depressivo ad uno attivo, rigenerante e propositivo. Soprattutto quando sembra che la vita andrà in un certo modo e pensi di non poterci fare niente, se non sopportare e resistere finché ti reggono le forze, accade qualcosa che ti può portare in una nuova direzione. Come ascoltare quei segnali e lasciare che il miglioramento avvenga in modo naturale?

Questo articolo è rivolto a tutti coloro che hanno un lavoro che non amano o si sentono imprigionati dal proprio presente, non vedono vie di uscita, stanno vivendo un momento di impasse o di down emotivo. Niente lezioni filosofiche, né massime, nessuna regola da seguire, né frasi da biscotti della fortuna, solo la mia esperienza nuda e cruda. Mi sono messo a nudo raccontandoti la mia storia e come ho fatto ad uscire da un momento difficile dove sembrava andare tutto bene in apparenza, ma dentro di me si muoveva un drago che non mi faceva stare bene. In un triennio (2019 – 2021) è cambiata la mia vita e sta cambiando ancora. Ti racconterò di come un normale lavoro d’ufficio a tempo pieno, o meglio la sofferenza che sentivo, ha fatto riaccendere il grande sogno che avevo nel cuore da quando avevo venti anni, ma che non avevo il coraggio di mettere in pratica, di come ho affrontato le mie paure e sono uscito dalla caverna nella quale mi ero messo.

In questo articolo ti parlo di:

  • i simboli nascosti nei marchi più famosi
  • quando il sogno diventa incubo
  • 1° illusione: credere sarà sempre così
  • la chiamata irresistibile

nel prossimo articolo:

  • 2° illusione: esiste solo una versione della vita
  • 3° illusione: posso fare tutto da solo
  • come star bene crescendo insieme
  • I tuoi 3 desideri e 3 talenti

I simboli nascosti nei marchi più famosi

25 marzo 2019 tornato dalla prima esperienza agricola in Sicilia inizia un nuovo ciclo della mia vita, perché accolgo una scelta che avevo sempre rifiutato nei 10 anni precedenti, cioè quella di accettare il tempo pieno nel lavoro d’ufficio. Fino a quel momento non ero interessato ad infognarmi nella burocrazia italiana, le mie aspirazioni verso l’aiuto il servizio ed il mondo olistico e spirituale erano più importanti, eppure in cinque anni non ero ancora riuscito a vivere di questa passione o forse non ero del tutto pronto a lanciarmi completamente e dare il tutto per tutto. C’era in effetti qualcosa che mi frenava, come l’attesa di un futuro imminente che avrebbe cambiato le mie sorti e mi avrebbe chiesto senza ombra di dubbio di essere presente, e mettermi al servizio in modo chiaro.

Però con l’inizio del 2019 qualcosa cambia, la voglia di riuscire anche economicamente in questo mondo si fa sentire e inizio ad accarezzare l’idea di seguire le orme di famiglia buttandomi nel settore contabile in modo serio ma anche portando la mia impronta. L’idea era quella di riprendere in mano la mia laurea in economia per offrire un servizio sia contabile che energetico, offrendo una consulenza olistico contabile alle attività commerciale.

In pratica volevo diventare un esperto contabile offrendo anche letture energetiche dell’attività aziendale, mi sentivo gasato all’idea. Mi stavo inventando una professione che avrebbe avuto risvolti molto interessanti e con una concorrenza praticamente assente (trovami un astrologo contabile o un contabile cartomante).

Magari ti starai chiedendo: quali aziende tradizionali consulterebbero un contabile olistico per le loro attività?

Ti stupirebbe sapere quanti grandi manager ed imprenditori in realtà usano simboli nascosti per incrementare i propri profitti. Si svolge tutto in gran segreto, eppure le aziende più importanti di fama internazionale si stanno facendo seguire da decenni, per esempio da professionisti del brand che sempre più propongono simboli e grafiche esoteriche per influenzare le masse.

Alla fine di questo articolo trovi il link ad un sito che elenca decine di loghi con richiami più o meno occulti a simboli pagani o religiosi su cui non mi dilungo, ma ti invito alla ricerca personale. Ti porto giusto un esempio, col nuovo logo della TIM, che è stato presentato per la prima volta il 13 gennaio 2016, copiando spudoratamente un trigramma cinese che è il simbolo della montagna che indica immobilità.

vecchio logo TIM

vecchio logo TIM

nuovo logo TIM (2016)

nuovo logo TIM (2016) a confronto con Trigramma cinese

Il logo precedente era stato creato nel 2004 ed era anche più scenografico dell’attuale. Ora se la TIM cambia logo non lo fa per giocare, c’è dietro uno studio di mesi, un consiglio direttivo che si deve prendere del tempo per riunirsi e decidere, soldi da spendere per cambiare nuovamente tutto ciò su cui è stato apposto il marchio (telefoni, cellulari, modem, gadget, vestiario, insegne…), pagare chi ti realizza il logo… insomma una scelta che prevede una spesa di qualche milione di euro.

Se la TIM cambia logo con qualcosa di più esoterico può essere perché sa, o punta sul fatto che, questo gli porterà più soldi dei milioni spesi?!

Sembra quasi che all’esterno si voglia negare tutto ciò che richiama le onde di forma, ma poi in modo più o meno nascosto, le multinazionali che fanno la storia del commercio mondiale sono intrise di questi simbolismi. Insomma due domande magari ce le possiamo fare. La TIM inoltre non è un esempio isolato, ma solo la punta dell’iceberg della “scienza del marchio” (vedi link in fondo).

Ho anche saputo di una persona esperta di calendario maya che in gran segreto, ma in accordo col direttivo, aveva nascosto dei simboli maya in certi punti strategici all’interno dell’azienda per far funzionare al meglio l’attività e sembra abbia avuto un certo successo.

Non mi dilungo oltre sul tema, attraverso la fisica quantistica puoi trovare spiegazioni più razionali di come e perché funzionano le onde di forma e ti invito a fare le tue ricerche.

Ad ogni modo, tornando alla mia storia, il mio intento non era quello di disegnare loghi per le aziende, ma usare le mappe che ho studiato negli anni, in primis il calendario maya, per riconoscere e definire quale energia porta con sè la tua attività, o quella per cui lavori, e quanto questa è in linea col tuo sogno, quello per cui hai fatto il grande passo cioè l’apertura della partita IVA, o hai scelto di lavorare per loro, perché forse anche tu come la TIM hai scommesso che questo passo ti avrebbe portato più entrate che uscite.

Qui trovi la video intervista su Radio Lombardia circa la lettura energetica dell’attività.

Quando il sogno diventa incubo

Per quanto bello, innovativo e originale ci è voluto poco per capire che questo sogno non sarebbe andato in porto, non poteva essere la via burocratica della contabilità a darmi le capacità necessarie per offrire il mio al mondo rimanendo integro in corpo, mente e spirito e non perché non fosse fattibile, anzi avevo anche certe condizioni privilegiate che avrebbero facilitato il mio ingresso, ma perché ci sarebbe voluto uno sforzo immane per studiare tutta la materia della fiscalità italiana, inoltre sarebbe stato un pozzo senza fondo perché l’aggiornamento sarebbe stato costante e per tutta la vita.

Quando c’è la passione si fa tutto e nulla ti pesa, quando accetti qualcosa che non ti piace perché pensi di non avere altro, diventi triste ed entri in una gara di resistenza con te stesso e stai finché ce la fai, ma quando l’emozione primaria che emerge davanti a quello che dovrebbe essere il tuo lavoro è il disgusto, quando provi ribrezzo, ribellione ed il cervello si spegne davanti a certe idiozie del sistema italiano, allora capisci che non puoi durare a lungo. Un prezzo troppo alto avrei dovuto pagare e gli effetti di questo logorio li vedevo già dopo pochi mesi. Il corpo mi aveva dato subito dei segnali inequivocabili: pigrizia, sonnolenza, lentezza, distacco, apatia, distrazione e soprattutto 15 kg in più in circa 1 anno. Sfogavo il mio disagio sul cibo, non per fame ma come compensazione emotiva. Mangiavo pur sentendomi ancora sazio e non riuscivo a smettere. I disturbi gastrointestinali aumentavano, mentre umore e stato vitale calavano. A luglio 2019 mi sentivo come un topo in trappola, non potevo continuare con tutta quella sofferenza, ma non era ancora previsto che lasciassi quel lavoro. Non è che non volessi, ma non potevo e non era per un discorso economico. Sai quando la vita ti mette davanti a delle strade obbligate e sai che non puoi scendere dalla giostra finché non si chiude il cerchio?! Come dire: finché la musica suona devi continuare a ballare. Insomma non potevo andarmene o almeno sentivo che non era contemplata quella opzione al momento, ma dall’altra parte non vedevo neanche vie di uscita e peggio ancora sentivo di essermi messo volutamente in questa situazione, questo mi faceva ancora più male. Insieme al 2010, il 2019 è stato il periodo più sfidante che abbia vissuto fino ad oggi, mi sembrava di partecipare ad una gara di resistenza. Poi all’improvviso, quando ormai sembrava tutto scritto qualcosa accadde!

Era una mattina di inverno del 2020 in prossimità del mio compleanno (poteva essere il 20 febbraio) e avevo da poco aperto l’ufficio. La ragazza che lavorava prima insieme a noi era in maternità dai primi di gennaio, il titolare non sarebbe arrivato prima di un’ora. Ero quindi da solo in un’apparentemente normale giornata di lavoro, l’unico rumore era la ventola del pc acceso e lo schermo blu davanti a me, ma all’improvviso il silenzio veniva interrotto da un boato, un verso che partiva dal profondo, un movimento che non poteva essere pianificato nè fermato. In un secondo era partita un’esplosione di pianto, il mio! Ero così colmo che il mio corpo non riusciva più a reggere tutta quella tristezza e le lacrime avevano come unica via quella di uscire dagli occhi e, una volta rotti gli argini, forse anche tu sai che non riusciamo più a fermarci. Così da solo, in un angolo della stanza, mentre telefono e citofono suonavano, l’unica cosa che riuscivo a fare era piegarmi sulla sedia, tenere la faccia tra le mani e piangere. Ci volle circa mezz’ora prima che il processo terminasse e dopo mi sentivo finalmente svuotato e tutto uno stato di benessere pervadeva il mio corpo. Ricordo anche di aver pranzato con un amico quel giorno a cui ho potuto raccontare quel momento che portava con se’ dolore e liberazione insieme.

Quello sfogo sapevo che aveva rotto qualcosa anche se, anche nei giorni successivi nulla sembrava cambiato, la mole di lavoro era sempre tanta e la pressione costante. Eppure sentivo una trasformazione nell’aria, ma cosa avrebbe potuto cambiare le sorti di quello che stavo vivendo nel quotidiano? Solo l’inaspettato avrebbe potuto stravolgere una routine che altrimenti avrebbe continuato per anni. Ci voleva la forza di un decreto per farmi riaprire finalmente gli occhi!

1° illusione: credere che sarà sempre così

Non avrei mai creduto che la soluzione sarebbe arrivata dalla politica, eppure nel 2020 così è andata. A due settimane da quel pianto, ad appena una dal mio compleanno una notizia inattesa, anzi inattesa è l’Italia campione del mondo per due volte di fila, forse imprevista…. no, imprevisto è dover rispettare una precedenza perché il 15 agosto alle 2 del mattino a Milano sbuca un motorino, contro ogni probabilità, da una strada senza uscita (da quella volta ho smesso di sorprendermi di ciò che può accadere ad una rotatoria), allora potrei dire inconsciamente imprevedibile, cioè neanche l’inconscio collettivo poteva prevedere che sarebbe accaduto… si, così rende l’idea, quindi un evento “doppia i” ha cambiato le sorti dell’umanità e di sicuro le mie, benché in controtendenza rispetto alla maggioranza.

Il 19 marzo 2020 per la prima volta nella storia, l’ufficio chiudeva in un mese che non fosse agosto ed io finalmente mi rilassavo. I primi giorni erano fantastici, mi alzavo e andavo a dormire quando volevo, mi sembrava di essere tornato al periodo dell’erasmus, riposavo, scrivevo al computer, guardavo film, leggevo, partecipavo ai canti dal balcone, meditavo e facevo altre pratiche piacevoli. Col passare dei giorni però vedevo che la reazione nelle persone era ben diversa dalla mia, paura e stress dominavano su relax e pace.

Potevo stare in casa a guardare dal balcone tutto questo, ma mettermi in disparte a guardare non era quello che sentivo giusto fare, il cuore mi diceva tutt’altro e sentivo una sorta di chiamata a portare il mio, proprio in quel momento, proprio perché il flusso dei miei pensieri andava in una direzione non convenzionale o meglio diversa da quella della maggior parte delle persone. Ho acceso quindi la webcam ed ho iniziato a guidare meditazioni tramite i social, una meditazione al giorno per un ciclo completo di 13 giorni. Mi sentivo molto connesso e in pace, anche se la mia presenza sui social è da sempre molto ridotta, così come la mia visibilità, quindi benché pubbliche e aperte a tutti erano dirette per amici e pochi intimi ma anche se pochi sentivamo una profonda unità, c’era una connessione tra i nostri cuori, come se fossimo abbracciati tutti insieme. Anche oggi se vai sulla mia pagina facebook.com/cristianmilone81, puoi trovare questi video che anche a distanza di anni mantengono quella stessa intensità.

La chiamata irresistibile

Però come dice il buddha tutto è anicca, cioè impermanente, e così come la rabbia e frustrazione, gioia e piacere anche uno stato di grazia, in questo mondo così caotico e in questo momento storico così delicato, dopo un po’ passa e lascia spazio a qualcosa di nuovo. Un pomeriggio, ormai alla fine di questo ciclo di meditazioni, ricordo di essere passato da casa di mia madre, dove la TV a tutto volume è una perenne compagna. Mi son bastati 5 minuti per provare paura rispetto a quello che sentivo, puoi immaginare quale fosse l’argomento. Dopo due ore, la paura era superata di gran lunga dalla rabbia nel sentire una serie di informazioni che puntavano solo in una direzione: il disfattismo. Possibile che il mondo stesse andando a rotoli così come volevano farci credere? Perché non mostravano anche situazioni di successo, cure alternative, episodi di umanità? E non sto parlando del genio che ha sviluppato una grande idea e decuplicato il proprio fatturato, ma di persone comuni che hanno mantenuto un certo atteggiamento nonostante la situazione delicata che stavamo vivendo. Due nuovi pensieri si accesero in quel momento dentro di me:

  1.  menomale che non ho la TV in casa
  2. voglio trovare una decina di persone che sono rimaste centrate e magari stanno prosperando anche in questo periodo, perché un esempio vale più di mille parole

Detto fatto! Il giorno dopo mi ero già attivato per contattare decine di operatori del benessere che conoscevo direttamente, per sapere la loro storia prima di proporre la mia idea. Volevo sapere come stavano passando quel periodo e se, non solo stavano a galla, ma riuscivano a mantenere più o meno il loro agio economico derivante dalla professione.

Sul primo punto ho trovato una solida base di operatori che come me stavano osservando quello che stava accadendo con un grande punto di domanda sul viso, rimanendo centrati e presenti. Continuavano a vivere in modo normale, stando fuori dalle voragini di paura che anche loro osservavano muoversi nella società, contemporaneamente molti si davano ancora più di prima offrendo anche eventi gratuiti on line. Sul secondo punto, quasi nessuno era riuscito a mantenere gli standard economici di prima, ma questo era comprensibile perché quando si ha paura ciò che pulsa dentro è la sopravvivenza, la parsimonia e l’attesa, non la seduta dallo psicologo, naturopata, estetista, astrologo o cartomante. Ciononostante vivevano la situazione mediamente con serenità, questo per me era una grande conferma dell’atteggiamento che stavo cercando nelle persone che avrei intervistato, perché è facile stare sereni quando va tutto bene, occorre invece carattere nel mantenersi centrati quando le cose non girano a tuo favore.

Sulla mia pagina facebook trovi ancora tutte le interviste condotte da marzo a luglio 2020 a questi tredici operatori olistici, più un video finale dove io tiravo le somme di questa esperienza vissuta anche grazie alle incredibili storie di questi professionisti. In sintesi davanti ad una situazione così imprevista, anzi doppia i, tutti avevano continuato a mettersi a disposizione non solo di quei pochi assistiti che stavano continuando a vedere, anche se a distanza, ma anche di una platea più vasta usando i social per offrire sessioni gratuite. La confusione era tanta e ognuno sapeva di essere una goccia nell’oceano, ma non lo facevano per la fama o per accaparrarsi qualche cliente in più, ma perché stavano rispondendo ad una sorta di chiamata interiore, un sì ad un grande cambiamento. Ancora oggi se penso al 2020 lo definisco l’anno zero di un cambio di rotta di cui non ci stiamo ancora ben rendendo conto.

Questa maratona di interviste in pochi mesi ha sicuramente dato molti contributi e spunti, una miniera di ricchezza e di strumenti utili per ritrovare il proprio equilibrio, allo stesso tempo era ancora l’esperienza di un’altra persona raccontata attraverso uno schermo. Sentivo che questo poteva essere solo l’inizio. Ci voleva altro per andare verso un miglioramento radicale del proprio presente.

Un terzo punto nascosto che parlava di collettività, che passava dall’io al noi, che richiamava a progetti di unità, collaborazione, unione e amore.

Dell’illusine dell’unica via e soprattutto della terza e forse più importante illusione dell’uomo moderno, e l’esercizio finale dei 3 desideri e 3 talenti te ne parlo nel prossimo imperdibile articolo. Rimani connesso perché il meglio e le idee concrete le tengo per il prossimo articolo.

Un abbraccio

Cristian

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elenco di marchi con simboli pagani o religiosi: https://qcgonv.wordpress.com/simboli-occulti-nei-marchi-di-fabbrica/