leggi l’articolo precedente: FR Cannes

Si chiama Cecilia carnagione bianca, capelli biondo ramato la cui lunghezza tocca appena le spalle, magra e armoniosa un vestito lungo che scopre giusto le caviglie ed i piedi nudi che accolgono i raggi del sole. Ci mettiamo poco a capire che siamo sulla stessa lunghezza d’onda, le racconto di Freedom on the Road, del fatto che avevo appena iniziato questo viaggio, dei propositi, della ricerca e desiderio di vivere qualche mese all’estero, probabilmente in qualche posto sulla costa sud della Spagna. Le racconto della voglia di esplorare gli ecovillaggi perché “insieme è meglio”, del mio progetto di fondarne uno anche se non so bene: come, quando, in che modo e con quali risorse, ma forse questo viaggio potrà aiutarmi a scoprirlo e le dico questo guardandola con occhi pieni di speranza. Non so bene perché ma le racconto anche dell’incontro appena avvenuto con la mia parte sognatrice (se te lo fossi perso leggi l’articolo precedente).

So di essere impulsivo nello svelarmi e raccontarmi, a volte la gente scappa da questo, non è pronta, ma del resto sono anche stanco di trattenermi, già l’ho fatto per anni, perché dovrei continuare anche quando conosco un’Anima così elegante e leggera davanti al mare e sotto il sole di un caldo mercoledì di marzo a tanti km dal mio ambiente consueto, che inoltre sembrava anche aspettarmi?!

Freedom on the Road, o forse Cannes o forse entrambi mi sta insegnando a uscire di più allo scoperto.

Si chiama selezione naturale, se non è pronta a ciò che sono andrà via penso. Non so bene cosa aspettarmi come reazione, ma la risposta non si fa attendere, mi sorride ancora e a quel punto scopriamo di avere talenti affini ed un modo simile di ascoltare ed affiancare le persone nel proprio percorso di crescita. Con mio stupore Cecilia non solo non si è allontanata ma mi confessa di occuparsi di letture animiche, legge l’aura e percepisce le variazioni energetiche delle persone quando parlano. Io non ho la stessa sensibilità visiva ma percepisco quando le risposte partono dal cuore e quando sono nella mente, almeno durante le sessioni individuali dove l’ascolto è particolare.

Mi sembra di aver trovato una sorella d’Anima già nel primo giorno di Freedom on the Road, questo incredibile viaggio deve portare con sè una certa magia di cui forse ancora ignoro le potenzialità.

Freedom on the Road porta con sè una magia di cui ancora ignoro le potenzialità e Cannes me lo sta facendo scoprire.

Dopo una confessione del genere nasce in me il desiderio di regalare una copia del mio libro: I maya del futuro a questa Anima fantastica! Lo so è scritto in italiano ma decido comunque di seguire il mio impulso. Le confesso questo mio desiderio e vedo i suoi occhi illuminarsi nel momento in cui le racconto questa mia passione che mi ha portato alla stesura di un testo e che vorrei tanto donarle una copia.

Un solo dettaglio mi rende incerto, questa copia si trova nella stanza del mio albergo. Non so come può prenderla ma la invito a seguirmi in hotel per poterle dare il regalo, ma le bastano due secondi di riflessione per decidere o sentire cosa fare. Avrebbe potuto inventare facilmente qualche scusa, avrebbe potuto rifiutare, ma Cecilia in questo apparentemente anonimo mercoledì mattina di inizio primavera mi sorride ed accetta senza reticenze, né malizia, sente il mio intento genuino. Così mentre camminiamo, parliamo, ridiamo e scherziamo mi attraversa un pensiero.

Finora non c’è stata o non mi è parso di aver notato né seduzione né malizia da parte di nessuno dei due, eppure tutti questi semafori verdi anche davanti all’invito a seguirmi in hotel mi fanno venire un pensiero, mi chiedo se questa donna comparsa dal nulla senta anche un’attrazione per me come persona, oltre alla piacevolezza di un incontro fortuito tra Anime affini?!

Rispetto al lungomare l’hotel che ho selezionato si trova a circa venti minuti, una lunga passeggiata che attraversa sia viette che strade trafficate, inoltre a fine marzo Cannes è ricca di lavori stradali. Il vantaggio dell’hotel è che è dietro la stazione dei treni, e la sera è piacevole passeggiare visto che si trova lungo una via pedonale col supermercato di fronte e tantissimi ristoranti intorno, certo un po’ più scomodo se vuoi rilassarti guardando il mare e ascoltando le onde. Questo lungo tratto però mi da il tempo di formulare bene la domanda che voglio fare a Cecilia. Così a poche decine di metri dall’hotel, guardandola in viso le chiedo: che ne dici di partire con me?! Mentre glielo dico rifletto sul fatto che posto in auto ne abbiamo e Beatrice non credo obietterebbe, anzi secondo me le farebbe piacere… ma qui arriva la sorpresa!

Il silenzio si prolunga oltre i due secondi occorsi per rispondere alla domanda precedente, Cecilia si fa seria e posso leggere nei suoi occhi il piacere ma contemporaneamente il dispiacere. Non so bene cosa pensare, perché so che è stata una domanda diretta eppure la sentivo appropriata rispetto al contesto.

Continuo a trattenere il fiato, se non dirà nulla entro tre secondi potrei cadere a terra per ipossia… per fortuna inizia a parlare prima che  scada il tempo, anche se le parole che ha pronunciato da lì in poi proprio non me le aspettavo ed hanno anche portato una ventata fredda nell’interazione avuta fino a quel momento.

Guardando per terra inizia e senza girarci troppo intorno mi spiega quanto fosse affascinata all’idea di partire all’improvviso per esplorare comunità e luoghi nuovi, mi confessa anche il senso di libertà che stava sentendo in quel momento ma… in quanto madre divorziata, non poteva certo lasciare i suoi due figli in età scolare da soli!

Una ventata fredda spegne il fuoco che aveva bruciato fino a quel momento. Come purtroppo ho notato capitare fin troppo spesso  l’affinità animica non si incontra con le contingenze della vita e la conoscenza rimane così solo a livello platonico. Non so bene cosa dire, respiro ed osservo il supermercato da cui mi ero rifornito la sera prima per la cena.

Ora sono io che ho bisogno di un attimo per ascoltarmi… ok, ho avuto comunque la mia risposta. Donna con figli, vicinanza emotiva, affinità animica, non interessata o comunque condizionata ad esplorare una possibilità di viaggio con me. Non è il tipo da una notte e mi da l’impressione di aver bisogno di stabilità e stanzialità, mentre io al momento mi trovo nella situazione opposta: esplorazione e ricerca. Quindi non posso che accettare la sua risposta e accogliere la sua decisione.

Risvegliatomi dalle varie riflessioni che occupavano la mente mi accorgo di essere ormai davanti all’hotel, ora cosa voglio fare? Mi ascolto e sento che il proposito rimane invariato, non perché ormai avevo dato la parola, ma perché mi piace proprio l’idea di darle in omaggio il mio libro.

Arriviamo in hotel e lei mi aspetta nella hall mentre io salgo in camera a prendere l’unica copia che avevo portato con me de: I Maya del Futuro.

Scendo in pochi minuti dopo aver scritto una dedica espressamente per lei, certo in italiano ma che le avrei tradotto. La raggiungo e le porgo il libro con sacralità, cioè con entrambe le mani e lentamente dando valore a quel gesto in quel momento e Cecilia lo accoglie con altrettanto rispetto! Parte un momento di commozione e abbraccio dopo il quale ci scambiamo i contatti con la promessa di risentirci.

Mi accorgo di sorridere ancora mentre la vedo allontanarsi dalla hall scendere le scale ed aprire la porta che da sulla strada. Un ultimo sguardo, un ultimo saluto e Cecilia è andata, ma mentre questo accade sento che il mio compito a Cannes è terminato!

Torno in stanza ascoltando come mi sento e… sto bene! Il cuore è leggero, sento il sorriso ancora sul mio volto e mentre chiudo la valigia riecheggia questa frase dentro di me: il mio compito a Cannes è terminato, ora posso andare!

Scendo in strada giro lo sguardo a destra e a sinistra, guardo l’ora sono da poco passare le 13, ma non mi va di rimanere qui troverò qualcosa da mangiare lungo la strada. Un secondo per fare mente locale su dove ho parcheggiato, ok andiamo! Benché il rumore fastidioso delle 4 ruote della valigia sui san pietrini di solito mi disturba, in questo momento è come un eco lontano mentre penso che Freedom on the Road è iniziato alla grande, anzi direi con Ricchezza, grazie a questa bizzarra, incredibile, sorprendente e unica avventura a Cannes.

Ultima sorpresa della città il fatto che l’hotel fosse convenzionato col parcheggio custodito ricevendo così il 30% di sconto. Mi sono quasi commosso nel pagare 18 euro per 18 ore di parcheggio ricordando di aver visto la sera precedente anche prezzi che superavano 50 euro per 24 ore.

Insomma se vai a Cannes meglio parcheggiare l’auto in un parcheggio custodito ed il migliore che ho trovato è nei pressi della stazione, questo perché la maggior parte dei parcheggi all’aperto ti permettono di stare di media due ore.

Nel prossimo articolo ti parlerò di:

  • Marsiglia e l’incontro con Beatrice, la partner di questo viaggio
  • la prima notte tra amici: quel risotto non milanese
  • pronti a partire?

Vuoi essere aggiornato sul prossimo articolo della saga: Freedom on the Road? Scarica l’ebook omaggio: 7 secondi per sapere chi sei, che trovi in alto a destra, per essere avvisato appena sarà pronto il nuovo articolo.