Unico o Unito?

Facciamo un test, vuoi?

  • Capita di chiederti o già sai quali sono i tuoi Talenti, punti di Forza e Valori?
  • Ti capita di compilare liste dei tuoi successi e fallimenti, aspetti in luce e in ombra o simili?
  • Lotti per i tuoi obiettivi?
  • Hai mai svolto un lavoro (in proprio o alle dipendenze) che valorizzasse i tuoi talenti? Se no, ti piacerebbe che accadesse?
  • Conosci o hai fatto nell’ultimo anno una ricerca dei tuoi bisogni e valori?
  • Pratichi meditazioni o simili?
  • Hai gesti continui di attenzione per la natura e Madre Terra (es. raccolta differenziata, non usi l’auto per tragitti brevi, preferisci un’alimentazione bio…)?
  • Le altre etnie ti creano un senso di attrazione o neutralità (comprese le persone con un coloro di pelle ed odore diverso dal tuo)?
  • Sei curioso di ascoltare anche chi non la pensa come te?
  • Sai passare dal conflitto o disarmonia all’amore spontaneamente?

Con questo veloce benché non esaustivo test ho voluto spiegarti in poche righe cosa intendo per Unicità e per Unità. Infatti le prime cinque domande

sono collegato al primo tema e le altre cinque al secondo e in base a quanti “si” hai dato puoi avere una prima idea su dove si posiziona l’ago della bilancia.

Se già solo pochi mesi fa mi avessero posto queste domande avrei notato che la mia attenzione era maggiormente rivolta all’unicità. Puntare all’unicità vuol dire riconoscere il proprio Valore, capire in cosa mi differenzio dal resto del mondo per relazionarmi meglio, in modo più avvincente, affascinante o semplicemente per togliere le maschere e mostrarmi , oppure per performare meglio, risparmiare energie, trovare la mia Missione, trovare un lavoro in linea con Valori e Talenti, ecc…

Chi offre per esempio un servizio di marketing fatto bene parte proprio da queste caratteristiche personali che vanno necessariamente sviscerate e riconosciute prima di proporsi agli altri, se vuoi attrarre il tuo target. Così anche chi per lavoro è sempre a contatto con gli altri, dai politici ai venditori, dai PR agli influencers svolgendo prima questo lavoro di ricerca personale aumenta notevolmente il proprio appeal verso le persone che raggiunge. Nelle grandi aziende più all’avanguardia, dirigenti e capi area si fanno affiancare da professionisti che li aiutano a riconoscere o aggiornare la propria diciamo “scheda delle qualità“.

Fino a poco tempo fa credevo che tutto questo fosse sufficiente. Voglio dire, già un lavoro di questo tipo fatto bene ti porta a riconoscere la tua Missione oltre a tutte le caratteristiche che le ruotano intorno (Valori, Bisogni, Talenti, Interessi, Doni, Identità, Personalità) chiarezza anelata da circa 1/3 della popolazione, ma di cui solo una percentuale molto piccola raggiunge il risultato desiderato (c’è chi dice il 5%). Quando affianco le persone, il fatto di farti riconoscere la Missione era scopo e traguardo del percorso.

Più di recente ho avuto una nuova consapevolezza, mi sono chiesto:

Come sarebbe passare dall’Unicità all’Unità?

Cosa vuol dire?

Tutti noi abbiamo un legame speciale con l’Uno, col Divino con la Matrice a cui siamo tutti connessi. Abbiamo questo legame speciale perché veniamo tutti da lì. Ampliando il respiro e passando dall’Io al Noi la domanda più potente che posso/puoi farti è:

qual è il modo più veloce per sentirmi unito agli altri?

Da quando sto dando risposta a queste domande, il mio modo di vedere me stesso e percepire gli altri è migliorato. Infatti la risposta che mi è venuta è stata: lasciando che il mio bambino interiore giochi con quello degli altri.

Da tempo avevo riconosciuto questa mia caratteristica legata al gioco innocente del bambino. , eppure se fino a ventotto anni lasciavo molto spazio a questo atteggiamento, da quell’età in poi ho iniziato a nascondere questo aspetto di me, per passare come una persona seria e affidabile e perché oggi i bambini vanno protetti, non messi in primo piano (solo anni dopo ho capito come proteggere e far esprimere). Eppure quando abbraccio un albero, accarezzo un gatto o mi relaziono coi bambini, l’aspetto giocoso e innocente emerge all’istante, la connessione è immediata e ci capiamo al volo, tutto all’improvviso sembra leggero e mi arriva la sensazione per cui va tutto bene. Figurati poi quando rincorro i piccioni, salto nelle pozzanghere o vado sull’altalena. 😀 Anche certe canzoni di natale cantate dai bambini riattivano in me quella magia.

Il senso di Unità è proprio una magia! E’ come sentirsi cullati dall’Universo, uno stato di presenza nel quale va tutto bene, c’è gioia, armonia, amore e divertimento, dove tutto può accadere e la vita prende un nuovo sapore più dolce, più delicato, più morbido, cresce la fiducia, il rispetto, compassione e tolleranza. Non ci sono più distinzioni perché siamo tutti uniti e tutti fratelli.

Ecco quando due lettere (Unicità – Unità) cambiano il mondo!

Se l’Unicità mi dice in cosa sono bravo (ascolto, ragionamento, visione…), come riconoscermi e distinguermi e se vogliamo definisce la mia presenza nel mondo, l’Unità tira fuori il meglio da ciò che è all’interno di ognuno di noi, ti fa gioire insieme agli altri e amare il mondo a prescindere. In un certo senso con l’unicità fai i compiti, con l’unità stai in ricreazione, entrambe necessarie, entrambe utili.

La Felicità, desiderio tanto ricercato e anelato, non è uno sforzo di disciplina (mi devo disciplinare ad essere felice??), né un esercizio mentale, ma piuttosto una condizione naturale alla spontanea apertura del cuore a ciò che ho intorno.

Qual è quindi il tuo modo per entrare più velocemente nell’Unità?

Puoi lasciare la tua risposta nei commenti qui sotto, questo potrebbe essere di ispirazione anche per chi leggerà oggi o in futuro questo articolo.

Un abbraccio di Unità.

Cristian

2 commenti

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